Letture ad alta voce

Presentazione delle Letture ad alta voce del 2016

Con la manifestazione odierna inizia una nuova serie di Letture ad alta voce, organizzata dalla Fondazione Carlo e Marise Bo in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Urbino. Il tema comune ai testi che presentiamo questa volta è l’emigrazione, l’esilio, l’integrazione che vuol dire la necessità di inserimento in una nuova cultura. Le cause dell’abbandono della patria propria da parte degli scrittori scelti, che in un certo modo rappresentano i migliaia di emigranti che non hanno voce, sono tante: la persecuzione politica da parte dello stato in cui vivono che non permette la libertà di opinione, il comunismo sovietico, il fascismo, il nazismo, la persecuzione degli ebrei o di membri di altre religioni, le guerre, la condizione di estrema povertà che non rende possibile una vita decente né la speranza di un miglioramento della propria situazione. Sono i problemi che hanno costretto tante persone, tante famiglie a lasciare il paese in cui sono nate, a tentare di cominciare una vita nuova. E le conseguenze sono l’imposizione di una lingua diversa che non si conosce, il difficile inserimento in un modo di vivere e una cultura che non è quella in cui si è nati, il problema di trovare un lavoro che permetta di vivere in modo soddisfacente.

I testi che abbiamo scelti fanno parte di diversi rami della letteratura: sono racconti, ricordi, discussioni dei problemi dell’emigrato e della integrazione in una cultura e un modo di vivere che non tutti riescono a realizzare. Questi temi sono, come tutti sappiamo, di grande attualità, anche se noi, rimasti nel paese d’origine, forse non ci rendiamo conto delle tante difficoltà causate dalla necessità di inserirsi in una cultura e in una lingua nuova, diversa, sconosciuta.

Gli autori dei testi sono scelti tra i tanti testimoni delle disgrazie del mondo del Novecento e dell’inizio del nostro secolo e affrontano i problemi vissuti da punti di vista diversi, sempre però per presentare la fragilità del rapporto dei protagonisti con il mondo nuovo e con i concittadini del paese in cui si vive. E sono testi di autori che hanno dovuto lasciare la Russia, l’Ucraina, la Polonia, l’Italia, il Marocco, la Somalia. E’ ovvio che si potevano scegliere anche scrittori di tanti altri paesi, ma abbiamo solo otto letture a disposizione e quindi una scelta limitata. I testi non sono sempre della stessa lunghezza, non è affatto facile trovare autori importanti che abbiano scritto racconti che in più non siano né troppo brevi né troppo lunghi. Perciò a volte vi chiediamo di resistere fino alla fine di un testo un po’ più lungo, perché, almeno secondo me, non si può tagliare e quindi modificare un testo letterario solo perché diventi di lunghezza accomodante.

Anche le conferenze dei professori dei vari dipartimenti di questa nostra Università che saranno tenute nel corso del 2016 e del 2017 alla Fondazione Bo, sono contributi per affrontare da vari punti di vista scientifici i difficili problemi della integrazione.

 

Autori