Urbino, 23, 24, 25 novembre 2006
Aula Magna del Rettorato, Via Saffi 2
Prof. Francesco Orlando
OPERA LETTERARIA ED AUTORE
Storia e teoria di un rapporto
Giovedì 23 novembre 2006 –
ore 17
Saluto del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Presidente della Fondazione Carlo e Marise Bo
ore 17.30
Prima lezione.
Venerdì 24 novembre 2006
ore 11.00
Seconda lezione.
ore 17.00
Terza lezione.
Sabato 25 novembre 2006
ore 11.00
Quarta lezione.
Sono passati cinque anni dall’inaugurazione della sede della “Fondazione Carlo e Marise Bo per la letteratura europea moderna e contemporanea”. In questi anni è stato sistemato, inventariato e catalogato quasi tutto l’ingente patrimonio librario donato da Carlo Bo all’Università di Urbino: era ed è l’impegno prioritario e ora che è stato per buona parte assolto, con ottantacinquemila titoli che figurano nel catalogo in rete e il funzionamento della biblioteca aperta al pubblico nelle sale di lettura di Palazzo Passionei, la Fondazione può dedicarsi più attivamente ad altre iniziative. Il Direttore Scientifico e il Comitato Scientifico hanno stabilito che ogni anno di attività sarà inaugurato dalle “Lezioni Urbinati”, tenute da personalità eminenti della cultura italiana ed europea che parleranno su argomenti di attualità offrendo al pubblico una prestigiosa occasione di autorevole approfondimento. Il debutto l’ha fatto nel 2003 Carlo Ossola con le sue lezioni sul tema del Non finito nelle arti, nel 2004 lo ha seguito Mario Lavagetto su Macerie nel Novecento, e nel 2005 Remo Bodei su Bellezza vaga; questa volta Francesco Orlando parlerà su Opera letteraria ed autore: storia e teoria di un rapporto: sono lezioni che indicano con chiarezza le principali linee di intervento che la Fondazione intende anche per il futuro perseguire: la memoria di Carlo Bo, non con intenti meramente celebrativi, ma con ricerche che mettano in piena luce il ruolo centrale che ha avuto nella cultura italiana ed europea del Novecento e i grandi temi del dibattito culturale, nella convinzione che il lascito di Carlo Bo non sia solo quello, preziosissimo, dei libri della sua vita, ma anche la lezione della lunga, appassionata e mai paga interrogazione a cui li ha sottoposti e la tutela della sua silenziosa, ispiratrice presenza.
Giovanni Bogliolo