Una notte in biblioteca (2006)

foto-biblioGiovedì 21 e Venerdì 22 settembre 2006, ore 21.00

Palazzo Passionei Paciotti, Biblioteca della Fondazione Carlo e Marise Bo,
Via Valerio 9, Urbino

Di Jean-Christophe Bailly

Traduzioni Filippo Berti, Paolo Bocelli, Paola De Crescenzo, Ivan Olivieri

Musica Anne Fischer

Costumi Françoise Luro

Luci Claudio Coloretti

Assistente alla regia Laura Cleri

Regia Gilberte Tsaï

Produzione Fondazione Teatro Due – Teatro Stabile di Torino

Creato nel 1999 per la Biblioteca Palatina di Parma, lo spettacolo Una notte in biblioteca è stato concepito per essere trasportato in altre biblioteche. Del 2000, la ripresa nella Biblioteca Angelica di Roma. Una versione russa è stata rappresentata nel 2002 a Saratov mentre nell’autunno 2005 ne è stata proposta una versione francese alla Bibliothèque Historique della città di Parigi. Ora lo spettacolo è parte del programma del Grand Re-tour e viene proposto nella tappa di Urbino.

La biblioteca è caverna e labirinto dove sapere, epoche, canti, racconti ed enigmi si aggrovigliano, foresta del senso che il minimo vento sulle pagine fa tremare, deposito di pezzi staccati di una gigantesca macchina dagli ingranaggi arrugginiti e coperti di polvere. Ma anche luogo di città, luogo pubblico, simile a un salone comunicante con la strada che, sebbene in disparte, è aperto agli incontri e agli sguardi.

Via di mezzo tra leggenda di un luogo dove sarebbe censito il sapere universale e la realtà di una strana sala d’attesa, con qualcosa di “burocratico” allo stesso tempo provinciale e segreto e un che di regale e monumentale, via di mezzo fra un’interiorità proclamata e silenziosa e un fuori che penetra dalle finestre e anche dai libri, un luogo in ogni caso mitico dove, abitualmente, si tace.

Allora ecco, ed è l’idea stessa dello spettacolo, che delle voci vi si innalzano e che tramite un lento slittamento la biblioteca diventa teatro, come se lei stessa aprisse le sue pagine, come se le finzioni che racchiude divenissero vere. Di che si tratta? Di personaggi caduti dagli scaffali oppure di persone arrivate qui da fuori, non lo sapremo, poiché tale è il potere del luogo: accettare tutto quanto succede. Aperta, la biblioteca si richiude su tutto ciò che contiene – come un teatro d’ombre divenuto vivente.

L’azione, che si svolge ai nostri giorni e a notte fonda, mette in scena tre attori più due comparse. Concepito per essere creato alla Biblioteca Palatina di Parma, lo spettacolo è nel contempo ideato in modo da poter essere rappresentato in altre biblioteche storiche dello stesso genere, in Italia come altrove. Non si tratta qui di dare voce allo “spirito del luogo” in quanto tale, ma di dare corpo al sogno di finzione e quasi di racconto che ogni biblioteca antica suscita inevitabilmente.

Dopo il lungo viaggio che la sta conducendo attraverso le biblioteche delle città italiane del Grand Re-tourUna notte in biblioteca quest’autunno sarà rappresentata in lingua persiana a Teheran in Iran.

Data la ricchezza della storia di questo spettacolo si può dire che la sua vitalità sta nella tendenza ad adattarsi dinamicamente alla lingua, alla storia e alla memoria dei luoghi in cui viene rappresentato. L’idea iniziale di realizzare uno spettacolo capace di adattarsi a luoghi diversi è divenuta il nucleo focale, nonché il principale stimolo intellettuale, di questo lavoro. Ogni città è un luogo specifico ed ogni biblioteca è un microcosmo particolarissimo nel quale si incontrano non solo strutture architettoniche e spaziali diverse, ma anche abitudini culturali differenti nei confronti dei libri.