Nel 2004 la “Fondazione Carlo e Marise Bo per la letteratura europea moderna e contemporanea” ha aperto agli studiosi le porte della Biblioteca che contiene tutto il patrimonio librario raccolto da Carlo Bo durante la sua lunga vita e donato da lui all’Università di Urbino. Diversi anni erano stati assorbiti dall’impegnativo lavoro di sistemazione, inventario e catalogazione di tutti i 87.400 volumi e delle 450 testate di periodici (per 10.000 fascicoli), ma da ormai otto anni la Biblioteca Bo offre a studenti, giovani ricercatori e rinomati studiosi le sue ricchezze e i suoi servizi.
Nel catalogo in rete figura tutto il materiale posseduto, libri, riviste, articoli, e sono a disposizione degli utenti anche i mezzi informatici oggigiorno disponibili e necessari per ricerche approfondite. Inoltre il personale della biblioteca, altamente qualificato e disponibile anche per ricerche difficili, ha rilevate e catalogato le 6000 preziose dediche autografe di circa 2600 dedicatori che al visitatore rendono possibile l’entrata nella cerchia degli amici, dei poeti e scrittori, dei critici e studiosi che erano stati in contatto con Carlo Bo. Accanto alla Biblioteca Bo lo stesso personale custodisce e cura anche la Biblioteca del vecchio “Centro Internazionale di Linguistica e Semiotica”, raccolta in cinquant’anni di attività dal suo Segretario Generale, Prof. Giuseppe Paioni
La Fondazione intende perseguire le principali linee di intervento previste dal suo statuto: tenere viva la memoria di Carlo Bo, non con intenti meramente celebrativi, ma con ricerche che ne indaghino la figura di studioso e mettano in piena luce il ruolo centrale che ha avuto nella cultura italiana ed europea del Novecento, e inoltre i grandi temi del dibattito culturale, che costituiscono, ogni anno tra ottobre e novembre, una prestigiosa occasione di autorevole approfondimento. Tutto questo nella convinzione che il lascito di Carlo Bo non sia solo quello, preziosissimo, dei libri della sua vita, ma anche la lezione della lunga, appassionata e mai paga interrogazione a cui li ha sottoposti e la tutela della sua silenziosa, ispiratrice presenza.