How to read a novelist
Come si legge un narratore
Philip Roth – Don DeLillo
David Foster Wallace – Jonathan Safran Foer
Mo Yan – Antonia Susan Byatt
Aula Magna della Facoltà
di Lingue e Culture Straniere
Collegio Raffaello,
Piazza della Repubblica 15, 2° piano
Urbino, 22 – 23 novembre 2012
– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
Giovedì 22 Novembre 2012, ore 11
Saluto di Stefano Pivato
Presidente della Fondazione Carlo e Marise Bo
Saluto di Vittorio Bo
Direttore Scientifico della Fondazione Carlo e Marise Bo
ore 11.30
Prima lezione
Philip Roth e Don DeLillo
Nessun romanziere americano conosce il suo mestiere meglio di Philip Roth.Ma a settant’anni Roth si avvicina a un genere a lui del tutto nuovo: l’elogio funebre. “L’idea è questa” spiega “I tuoi nonni muoiono. E poi, a tempo debito, muoiono i tuoi genitori. La cosa davvero sorprendente è che inizino a morire i tuoi amici. Questo non è in programma”. Quest’esperienza ha spinto Roth a scrivere Everyman, una straordinaria riflessione sulla mortalità. La storia inizia con il funerale di questo personaggio senza nome, e poi torna indietro per raccontarci la sua vita.
Don DeLillo trascorse la sua infanzia nella zona italo-americana del Bronx, dove sviluppò un amore per il baseball, per il suono variegato e poetico del gergo americano e per New York City. Ha lavorato nel settore della pubblicità. Il suo primo racconto apparve nel 1960, il suo primo romanzo, Americana, fu pubblicato nel 1971, racconta la storia di un pubblicitario diventato regista che osserva l’effetto corrosivo del cinema e della vita aziendale sul senso della realtà degli americani.
È autore di Rumore bianco, Libra, Underworld, Body Art, L’uomo che cade e Punto Omega.
– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
Giovedì 22 Novembre 2012, ore 17
Seconda Lezione
David Foster Wallace e Jonathan Safran Foer
Si dice che sia stato molto difficile riuscire a parlare con David Foster Wallace, definito anche come ‘eremita’. Di persona, però, era divertente e affascinante e un po’ confuso -la parola giusta forse è “frastornato”- per questa sua presunta aura alla Thomas Pynchon. Quando aveva scritto lui stesso qualche pezzo “profile-style”, trovava fasulle le voci sulla sua timidezza. È autore dei romanzi La scopa del sistema, Infinite Jest e Il re pallido, uscito postumo.
Jonathan Safran Foer ha fatto il suo esordio letterario con Ogni cosa è illuminata (2002), un romanzo commovente e maniacale su un personaggio di nome Jonathan Safran Foer, che parte per un viaggio in Ucraina sulle tracce della donna che salvò suo nonno durante l’Olocausto. Lo stile di Foer combina spesso elementi comici e tragici, ed esplora i limiti del linguaggio di fronte a perdite immense.
– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
Venerdì 23 Novembre 2012, ore 11
Terza lezione
Mo Yan e Antonia S. Byatt
Mo Yan, appena insignito del Premio Nobel per la Letteratura, è uno degli scrittori più celebrati e tradotti dell’intera Cina. Nato nella provincia di Shandong nel 1955, in una famiglia di contadini, si arruolò nell’Esercito di Liberazione del Popolo all’età di vent’anni, e iniziò a scrivere storie nello stesso periodo. Mo Yan è uno pseudonimo, che in cinese significa “Non parlare”, un promemoria per ricordarsi di non parlare mai liberamente in Cina. Ha scritto diversi romanzi e raccolte di racconti, tra cui Sorgo Rosso(1987), Grande seno, fianchi larghi (1996), La vita e la morte mi stanno consumando (2006) e, più recentemente, Frog (2009), che attingono tutti ai modelli vernacolari di Shandong e all’architettura della narrazione dei realisti magici.
Antonia S. Byatt è una romanziera inglese, scrittrice di racconti e di critica letteraria. Il suo romanzo d’esordio, L’ombra del sole, è stato pubblicato nel 1964. Più tardi racconterà nei suoi romanzi i suoi anni nel mondo accademico con una quadrilogia autobiografica, che inizia con La vergine nel giardino(1978) e finisce con Una donna che fischia (2002). È diventata un’autrice di bestseller con il suo romanzo del 1990, Possessione. Una storia romantica,che unisce al racconto di una storia d’amore dell’epoca Vittoriana la storia della ricerca di notizie di alcuni studiosi contemporanei su quell’antica passione.