Nadia Fusini: Il teatro delle passioni in Shakespeare

l teatro delle passioni in Shakespeare

Patrocinio del Senato della Repubblica
Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Sede della Fondazione Carlo e Marise Bo
Palazzo Passionei Paciotti
61029 Urbino (PU) Via Valerio, 9

“Malgrado tutto, le passioni non si riducono però soltanto a conflitto e a mera passività. Esse tingono il mondo di vivaci colori soggettivi, accompagnano il dipanarsi degli eventi, scuotono l’esperienza dall’inerzia e dalla monotonia, rendono sapida l’esistenza nonostante disagi e dolori. Varrebbe la pena vivere se non provassimo alcuna passione, se tenaci, invisibili fili non ci avvincessero a quanto – a diverso titolo – ci sta ‘a cuore’, e di cui temiamo la perdita? La totale apatia, la mancanza di sentimenti e di ri-sentimenti, l’incapacità di gioire e di rattristarsi, di essere ‘pieni’ di amore, di collera o desiderio, la stessa scomparsa della passività, intesa quale spazio virtuale e accogliente per il presentarsi dell’altro, non equivarrebbero forse alla morte?”

Remo Bodei, Geometria delle passioni.
Paura, speranza, felicità: filosofia e uso politico. 
Feltrinelli, Milano 20073
Nadia Fusini
Professore ordinario di Letteratura inglese presso l’Istituto Italiano di Scienze Umanistiche (SUM)
Il teatro delle passioni in Shakespeare

GIOVEDÌ 25 NOVEMBRE 2010
Ore 11
Saluto di Stefano Pivato
Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”,
Presidente della Fondazione Carlo e Marise Bo

Ore 11.30
PRIMA LEZIONE
La passione del lutto: Amleto

Ore 17
SECONDA LEZIONE
La passione dell’ira: Lear

VENERDÌ 26 NOVEMBRE 2010
Ore 11
TERZA LEZIONE
La passione della paura: Macbeth

Conoscersi, riconoscersi: è questa la straordinaria avventura in cui il teatro shakespeariano trascina spettatori e lettori. Con la gioia che nasce dal sentirsi vivi, presenti, incarnati, ma anche con spavento, perché profonde e buie sono le cavità del cuore umano che quel teatro, più di ogni altro spettacolo, mette in scena. Per analizzarle ed esporle alla luce Nadia Fusini, saggista e studiosa di letteratura inglese, compie un viaggio nel mondo della tragedia di Shakespeare, indagandone le passioni, da quelle più vitali alle più inquietanti, nell’incontro con figure letterarie che nei decenni sono per lei diventate intimamente familiari. E così riesce a renderle vicinissime al modo nostro di vivere le passioni.

Così la distanza dei secoli si annulla, e ognuno di noi si riconosce contemporaneo di quelle figure, che sono lontane e ieratiche soltanto in apparenza. Di Lear nell’ira, che acceca e non permette di guardare oltre le maschere. Di Macbeth nella passione del potere, irresistibile tentazione di impadronirci di ciò a cui non abbiamo diritto. Di Amleto nel bisogno di abbandonarsi senza freni al dolore. Con sapienza e scioltezza Nadia Fusini si muove nella tragedia shakespeariana, un universo del quale il lettore e l’ascoltatore si sentono partecipi grazie a una scrittura nella quale convivono dottrina e intuizione, trasportato nella vertigine di un’essenziale intimità tra teatro e passioni, se è vero che la passione è per sua natura teatrale, e il teatro è per sua natura passionale e appassionato.


 

Biografia Nadia Fusini

Nadia Fusini è professore ordinario di Letteratura Inglese presso l’Istituto Italiano di Scienze Umanistiche (SUM), dopo aver insegnato all’Università La Sapienza di Roma.

Ha tradotto e commentato molti autori, tra cui Virginia Woolf (Premio Mondello 1995 per la traduzione di Le onde), John Keats, Shakespeare, Samuel Beckett, Mary Shelley, Wallace Stevens (Premio Achille Marazza 1996 per la traduzione di Aurora d’autunno). Tra gli studi dedicati a Virginia Woolf, si segnalano in particolare le Opere nel Cofanetto Meridiani Mondadori (1998) e Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf (Mondadori 2006).

Sull’identità e il femminile si ricordano: La luminosa. Genealogia di Fedra(Feltrinelli 1988); Uomini e donne. Una fratellanza inquieta (Donzelli 1995); Nomi. Dieci scritture femminili (Donzelli 1996); Donne fatali. Ofelia, Desdemona, Cleopatra (Bulzoni 2005).

Della sua produzione narrativa: La bocca più di tutto mi piaceva (Donzelli 1996 e Mondadori 2004); Lo specchio di Elisabetta (Mondadori 2004); L’amore necessario (Mondadori 2008).

È appena uscito da Mondadori, Di vita si muore. Lo spettacolo delle passioni nel teatro di Shakespeare (2010).